Il dubbio e la scelta (0)

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Un altro libro sugli intellettuali? Forse non ne circolano già  abbastanza? Che cos'hanno ancora da dire su se stessi, quando c'è chi ha decretato il loro declino o chi, più drasticamente, ne ha constatato la morte? Eppure, risponde Bobbio, occorre confutare almeno due persistenti e fuorvianti luoghi comuni: che gli intellettuali costituiscano una classe omogenea cui possano attribuire gli stessi meriti o le stesse colpe, come fossero, secondo i tempi e gli umori, tutti colpevoli o tutti innocenti; e che si possa assegnare loro la stessa funzione sociale di fronte al potere, come se fossero, secondo le diverse situazioni storiche, tutti ribelli o tutti servi. Le pagine qui raccolte, scritte con unità  d'ispirazione per circa un quarantennio, sono quasi tutte varizioni sullo stesso tema, considerato sia oggettivamente in risposta alla domanda: "Chi e di quante specie sono gli intellettuali?", sia soggettivamente allo scopo di chiarire quale idea l'autore si sia fatta, e sia andato sostenendo attraverso la storia del nostro tempo, del compito dell'intellettuale rispetto a quello dell'uomo politico. All'inizio di questa lunga vicenda Bobbio ha scritto: "Il compito dell'uomo di cultura è più che mai quello di seminare dubbi, non di raccogliere certezze". Altrove ha commentato: "Per sciogliere i nodi occorre l'intelligenza; per tagliarli, occorre, e basta, la spada". Un contrasto espresso incisivamente nel titolo di questo volume.