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Crisi e critica della modernità nei quaderni del carcere di Antonio Gramsci. Parole chiave, tensione utopica, sollecitazioni (0)

Lorena Pasquini

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Scienza e teoria politica

Editore: Mimesis

Anno: 2019

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 216 Pagine

Isbn 13: 9788857556727

Le tre parti di questo volume costituiscono una sinergia ricorsiva di contrasto verso l’ultimo decennio di “continua crisi” che richiede una “continua critica”. Gramsci è una risorsa. Alcune sue parole chiave (rivoluzione passiva, questione egemonica, filosofia della praxis) ci offrono una formidabile forza performativa per un “nuovo mondo in gestazione” (Q. 862). Da qui una tensione utopica: attuare un progresso intellettuale di massa, costruire un popolo, tradurre reciprocamente linguaggi teorici e pratiche etico-politiche ai fini di una “nuova civiltà”, interrogare l’“idea di filosofia” in Gramsci. I saggi hanno l’obiettivo di operare una fusione tra l’elaborazione di una “coscienza collettiva” e quella di una “coscienza critica” in sintonia con le politiche culturali di due realtà bresciane, l’Archivio storico “Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani” e l’Associazione culturale Odradek XXI, al cui interno si sono prodotte sollecitazioni a un pensare critico molecolare trasformativo e possono ben collocarsi nella crisi in cui “il vecchio muore e il nuovo non può nascere” (Q. 311) e nella lotta “tra il vecchio che non vuol morire e il nuovo che vuol vivere” (Q. 802).

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